Occhio al calendario: 22 Aprile, 1 Maggio, 2 Giugno. Una data ci salverà

Forlì cultura una data ci salverà

Maggio si avvicina, si comincia a parlare più di riaperture che di chiusure. Magari avremo presto una data, come gli Stati Uniti. Loro l’hanno già fissata, sarà il 4 Luglio, giorno dell’Indipendenza ribattezzato l’Indipendence day dal Covid. Per noi potrebbe essere il 2 Giugno, la Festa della Repubblica fondata su un rinnovato senso civico  fatto di criteri semplici e condivisibili. Non se ne esce indenni, ma uscirne bisogna e il 2 Giugno mi piacerebbe che fosse la data della rinascita del nostro Paese, della nostra Forlì.

Non un incosciente ‘liberi tutti!’, e del resto siamo sicuri di volerlo? Nella prima estate postCovid terremo lo stile anglosassone a cui solo una pandemia mondiale poteva educarci, come lo stare in fila ordinati, distanziati e non appiccicati, non sgomitare fianco a fianco. Sceglieremo il nostro tempo libero organizzandolo con le prenotazioni piuttosto che sull’onda emotiva del momento. Queste novità non mi sembrano da buttare via. Buttiamo via la paura, teniamoci quanto imparato.

E festeggiamola questa conquista. Io spero che l’Italia intera lo faccia, il 2 Giugno. Noi ci stiamo già organizzando.

Se la data arriva sarà un’estate nuova, come mai l’avevamo vissuta. Una rinascita va preparata ed è quello che stiamo facendo.

Sempre sulla data: un’altra potrebbe essere l’1 Maggio, Festa del lavoro, e a proposito: un gruppo di lavoratori dello spettacolo ha occupato ieri il Globe Theatre di Villa Borghese, luogo di eventi all’aperto, a Roma. Chiedono garanzie per chi non accede al Fondo unico dello spettacolo, ovvero per le piccole realtà dello spettacolo dal vivo, chi non fa parte di grandi compagnie o teatri nazionali. La maggioranza, insomma. Franceschini è intervenuto, ha convocato un incontro tra rappresentanti della categoria, Ministero Cultura e Ministero Lavoro. Si vedranno il 22 Aprile.

Una data ci salverà.

10alle5quotidiano

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