Palazzo Albertini, il salotto su Piazza Saffi

Palazzo Albertini un salotto su piazza Saffi a Forlì

Il gioiello del centro storico è Palazzo Albertini, il salotto su Piazza Saffi. La cultura deve fare vivere la piazza, deve vivere in piazza. Palazzo Albertini può essere un museo accessibile a tutti e lo sarà. Avremo tre piani affacciati sulla città, con sale per ospitare collezioni dei nostri musei civici e i tesori nascosti che abbiamo nei depositi che da invisibili diventeranno visibili.

Con questo restauro diventa il punto centrale della già centralissima piazza Aurelio Saffi. Si colloca in un nuovo sistema di accoglienza culturale capace di muovere fino alla piazza i visitatori delle grandi mostre collocate nei nostri musei civici in San Domenico. Dal complesso del San Domenico a Palazzo Albertini: i visitatori sono sull’ordine dei 250mila l’anno.

Palazzo Albertini, un nuovo polo culturale

Un flusso di appassionati della cultura che dopo il San Domenico visiteranno Palazzo Albertini. Un progetto museale ampio e per prima ne godrà la città di Forlì, la nostra collettività alla quale sarà restituito questo gioiello restaurato che a piano terra avrà una sala polivalente per mostre, conferenze, rassegne.

La cosa importante è che vogliamo creare mostre attraenti per il grande flusso di pubblico che in questi anni grazie alle mostre in San Domenico arriva in città. Le persone devono accorgersi della nostra bellissima piazza e con il restauro di Palazzo Albertini, un vero gioiello, questo sarà possibile.

Un’occasione quella di godere della visuale della piazza cittadina che in altre città è una realtà culturale e artistica già da tempo.

Un nuovo punto di vista da cui guardare la nostra Forlì.

https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Albertini

Nota storica:

Appartenne ad una dinastia di farmacisti, gli Albertini, tra la fine del XV i primi anni del XVI secolo.

Edificato tra la fine del XV e l’inizio del XVI sec., dai caratteri chiaramente veneziani, è costruito su un portico con arco a tutto sesto profilato da una ghiera in cotto. La facciata, in mattoni a vista, è suddivisa verticalmente da lesene di ordine corinzio. Le finestre sono disegnate da bifore in sasso d’Istria, mentre il piano nobile si conclude con una loggia di eleganti proporzioni, impreziosita da una transenna in cotto, ornata da intrecci di volti umani e animali.
La parte che si eleva sulle prime tre arcate di destra costituiva l’originario edificio rinascimentale; quella corrispondente agli ultimi due archi venne realizzata nel 1929.

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